Uscendo dalla stazione di Porta Susa a Torino, guardando in alto, potete contare fino al diciottesimo piano.
Quello che vedete è il nostro “futuro” Palazzo Pietro Micca, uno dei primi edifici molto alti costruiti a Torino che nell’immaginario collettivo veniva chiamato da tutti Palazzo Rai.
Questo perché fu proprio l’emittente radiotelevisiva nazionale a commissionare, nei primi anni sessanta, un edificio sul lotto all’angolo tra via Cernaia e piazza XVIII Dicembre, di fronte alla stazione di Porta Susa a Torino.
A progettarlo furono chiamati gli architetti Aldo Morbelli (1903-1963) e Domenico Morelli (1900-1998) che si basarono su preesistenti fondamenta della Torre Littoria e della progettata piazza delle parate, mai realizzata.
A fronte delle continue richieste da parte della Rai di aumentare le cubature disponibili, i progettisti disegnarono un edificio di 18 piani con un altezza di 72 metri, appoggiato su una piastra di cinque e sei livelli che occupa l’intero isolato.
Il corpo principale, a forma di parallelepipedo, si differenzia totalmente con il tessuto circostante, e per questa ragione è stato affiancato da due corpi più bassi uno dei quali si sviluppa lungo via Cernaia, sotto il quale è stato volutamente ricavato un porticato in continuità con i portici ottocenteschi della via, ai quali si richiama per forma e dimensioni.
I due architetti si ispirarono molto chiaramente al Seagram Building costruito a New York e completato pochi anni prima
Il Palazzo nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto rappresentare la sede nazionale della Rai, nata proprio a Torino, ma nel corso degli anni molti dipartimenti furono spostati a Roma e dal 2016 il palazzo era rimasto abbandonato fino all’acquisto da parte di IPI nel 2021.
Guarda l’interno del palazzo oggi