Come è iniziata l’operazione e come procederete?
IPI ha acquistato questo palazzo con le proprie risorse e senza debiti con le banche e questo è un elemento che ci pone nella serena condizione di non doverci affrettare per contenere gli interessi debitori. L’abbiamo comprato con i nostri i soldi e faremo la bonifica con i nostri i soldi. Questo lo dico con un po’ di polemica nei confronti del sistema bancario.
Tutte le principali banche ci hanno detto: vi finanzieremo dopo la bonifica.
Ora io mi chiedo: per le banche l’environment sono i vasi di geranio sul balcone o cos’altro? Perché se non è Environment togliere 1400 tonnellate di amianto dal centro della città di Torino mi chiedo che cosa possa essere.
Quindi niente fretta?
No. Non ci stiamo ponendo il problema di correre per vendere il palazzo. Dobbiamo fare un buon intervento conoscendone la delicatezza e molto responsabilmente ci prendiamo il tempo necessario senza tuttavia perderne.
“Per le banche l’environment sono i vasi di geranio sul balcone o cos’altro? Perché se non è Environment togliere 1400 tonnellate di amianto dal centro della città di Torino mi chiedo che cosa possa essere.”
Dove e come verrà smaltito l’amianto?
Ci siamo assicurati che non finisse imbarcato in un container di una nave per l’Africa, neppure nella terra dei fuochi. Il raggruppamento interno di imprese a cui abbiamo affidato questo lavoro ci ha fornito precisa documentazione sul trasferimento dell’amianto in Svezia, attraverso un percorso ben definito, in un impianto già autorizzato a riceverlo. Il viaggio sarà programmato, monitorato e l’amianto viaggerà in autocarri ma su ferrovia, per evitare qualsiasi deviazione di percorso.
Parliamo dell’amianto, quanto è pericoloso?
Sono pericolose le fibre di amianto che si disperdono. Fino a che l’amianto è diciamo attaccato a qualche cosa e non c’è dispersione di fibre non c’è pericolo.
Chiaro però che prima o poi le fibre si disperdono, non si può fare finta di nulla.
Ecco l’intervento che qualcuno doveva fare, dobbiamo rimuovere e smaltire l’amianto affronteremo questa operazione in una maniera serena e tranquilla perché oggi le tecniche di bonifica sono collaudate in questo ambito e ci sono esperienze ormai decennali su come trattarla. Non è un’operazione estremamente difficile ma va fatta con le giuste precauzioni in particolar modo nei confronti delle persone che ci lavoreranno.
Chi ci andrà a lavorare sarà protetto e come?
Questa è la precauzione maggiore perché loro saranno a contatto con l’amianto e per questo abbiamo già prescritto nell’appalto una serie di misure di sicurezza particolari.
A partire da una Control Room che monitorerà queste persone, infatti dentro questi ambienti confinati e chiusi ci saranno delle apparecchiature di sicurezza e dalla Room potranno verificare che tutti gli addetti indossino sempre l’abbigliamento necessario, che la temperatura delle persone all’interno di quest’area confinata sia sempre nei limiti consentiti.
“Ecco l’intervento che qualcuno doveva fare, dobbiamo togliere l’amianto e lo faremo in una maniera serena e tranquilla…”
E per il resto della città?
Come dicevo prima, il rischio è per quelle persone all’interno che lavorano e che dovranno togliere l’amianto. Per il resto non ci sono problematiche, è un’operazione collaudata negli anni in tutta Europa e in tutto il mondo quindi compresa ovviamente l’Italia.
Per cautela noi abbiamo già avviato una rilevazione all’esterno del palazzo delle fibre aerodisperse, e abbiamo constatato e continuiamo a monitorare la presenza o meno di queste fibre nell’aria.
Sappiamo che l’aria di Torino ha già un certo livello di inquinamento però non vorremmo che fosse inquinata d’altro e quindi stiamo monitorando l’esterno del palazzo per avere sotto controllo la situazione in questo ambito. Questa procedura è già stata avviata e quindi proseguirà anche durante tutto il tempo dell’operazione in maniera tale che un ipotetico, ma escluso rischio, venga immediatamente rilevato da noi stessi prima degli altri.
“Abbiamo già avviato una rilevazione all’esterno del palazzo delle fibre aerodisperse, e continueremo a monitorare la presenza o meno di queste fibre nell’aria per tutta la durata dell’operazione”