Perchè vi siete lanciati in quest’impresa così complessa?
Credo che ogni azienda, ogni società debba riconoscere principalmente ed essenzialmente la propria come il luogo dove operare. Noi operiamo e nasciamo a Torino e quindi la nostra responsabilità è fare interventi nella città di Torino, verso la comunità di Torino.
La domanda ovvia che si pongono i nostri clienti, competitors e via di seguito è “ma che cosa hai fatto a casa tua” e non possiamo dire non ho fatto nulla perché se non ho fatto nulla a casa mia perché dovrei farlo nelle altre città?
“Noi operiamo e nasciamo a Torino e quindi la nostra responsabilità è verso la città di Torino, verso la comunità di Torino…”
Un’operazione simile a quella di Palazzo Novecento?
Certo, cinque anni fa IPI ha acquisito un altro immobile importante, quello che poi verrà chiamato Palazzo Novecento, un palazzo vincolato dalla sovrintendenza.
Anche quell’edificio era stato sul mercato per diverso tempo e infine abbandonato.
IPI l’ha rilevato da un’operazione fallimentare e l’ha trasformato in importanti appartamenti realizzati con ottima qualità, ora tutti venduti. Terminato Palazzo Novecento era quindi giunto il momento di iniziare un altro investimento su Torino e Palazzo Ex Rai da tempo era fermo.
“… se non ho fatto nulla a casa mia, perché dovrei farlo nelle altre città?”
Possiamo quindi contare su un progetto attento all’ambiente oltre che al sociale?
Assolutamente si. Vogliamo declinare in maniera concreta il paradigma ESG, Environmental, Social, and Governance, e pensato che questo palazzo/edificio rappresentasse per Ipi il progetto giusto per intervenire mettendo a disposizione le grandi competenze che ci sono al nostro interno. Non voglio dire che noi potevamo essere gli unici che avrebbero potuto fare questo intervento ma sicuramente abbiamo le capacità e la forza patrimoniale ed economica per farlo.
“Non voglio dire che noi potevamo essere gli unici che avrebbero potuto fare questo intervento ma…”